Uso degli isotopi ambientali per la valutazione delle aree di alimentazione di acquiferi, sorgenti, pozzi

Gruppo di lavoro
 
Collaborazioni
Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dip. di Scienze Chimiche e Geologiche, CNR Istituto di Geoscienze e Georisrose, AGH University of Science and Technology Krakow (Poland), Institute of Groundwater EcologyHelmholtz Zentrum München (Germany), Isotope Hydrology Section International Atomic Energy Agency (Vienna)
 
Descrizione campo di attività
Gli isotopi ambientali (segnatamente ossigeno-18, deuterio e tritio) sono utilizzati per determinare le aree di ricarica degli acquiferi, anche in condizioni idrogeologiche molto complesse.
Sono attivi diversi siti (nelle Marche M.Sibillini, M.Conero, gola del Furlo, zona di Gorgovivo; in Emilia-Romagna nella zona del M. Cimone, complesso del T. Dragone, zona del M. Cantiere; in Toscana Pisa e Alpe di S. Pellegrino) in cui vengono prelevati e analizzati campioni di acque di pioggia per studiare le variazioni degli isotopi con le condizioni idrogeologiche e fornire dati utili alla ricostruzione dei percorsi idrici sotterranei.
Due siti monitorati dal gruppo di ricerca partecipano a un programma internazionale di monitoraggio denominato GNIP e gestito dalla IAEA (International Atomic Energy Agency).