Caratterizzazione dei siti contaminati

Gruppo di lavoro

Maria Letizia Ruello, Mattia Pierpaoli

Descrizione del campo di attività

L’adsorbimento, la persistenza, la mobilità, la “concentrazione effettiva” di inquinanti presenti in aree industriali dismesse apre un’importante e nuova tematica sulla valutazione del rischio e sulla scelta dei processi più idonei per la bonifica o per la messa in sicurezza del sito contaminato. Negli ultimi anni è infatti fortemente cresciuto l’interesse della ricerca scientifica sulla ripartizione degli inquinanti chimici nei vari comparti ambientali (aria, acqua, suolo, biota), ripartizione fortemente dipendente dalle proprietà chimico-fisiche del sistema recettore-inquinante.

Una corretta caratterizzazione della contaminazione della matrice suolo/acqua sotterranea deve essere in grado di quantificare le diverse speciazioni dell’inquinante determinando la sua ripartizione tra frazione fissa e labile. Questa distinzione risulta molto utile nella scelta della priorità di intervento e apre la strada ad innovative tecniche di bonifica che puntano sull’attenuazione naturale degli inquinanti persistenti (metalli pesanti e POPs Persistent Organic Pollutants).

Vengono utilizzate sonde passive (sia commerciali che di propria progettazione/sviluppo) che si basano sulla tecnica del Gradiente Diffusivo su strato sottile (DGT). In questa tecnica la sonda mima l’assunzione dell’inquinante da parte di un generico biota (radici, lombrichi, batteri, etc.) che vive a contatto col suolo o con sedimento. Le informazioni ricavate con questa tecnica consentono di determinare informazioni cinetiche circa la capacità della frazione labile di rialimentare la concentrazione dell’inquinante in soluzione.