Il termine Elettronica Organica indica l’ideazione, la progettazione, la sintesi chimica e la caratterizzazione di molecole organiche (e polimeri), e il loro impiego come materiali semiconduttori in dispositivi elettronici.
Lo sviluppo di un’elettronica basata non più esclusivamente sul silicio ma (anche) sull’utilizzo di composti organici introduce delle nuove caratteristiche relative ai dispositivi stessi, quali trasparenza, flessibilità, minore peso, minori costi di produzione.
I campi di applicazione sono numerosi: dagli OLED (Organic Light Emitting Diodes) per i display e l’illuminazione alle celle solari organiche e ibride per il fotovoltaico, dai sensori per il rilevamento di inquinanti ambientali ai fotorilevatori per la trasmissione di informazioni attraverso la luce visibile.
Si passa da dispositivi ancora in fase embrionale, come i sensori flessibili per rilevazioni di parametri fisiologici, a quelli diventati di uso quotidiano, come i display OLED.
La realizzazione di questi dispositivi richiede, oltre a competenze in elettronica ed in chimica organica, anche in nanotecnologie, in fisica dello stato solido e quantistica, in ottica, in scienza dei materiali, oltre all’utilizzo di strumentazioni e tecnologie di alto livello.